Da DIZIONARIO DEL DIALETTO VENEZIANO di Giuseppe Boerio,1829:
 
CAVÀNA s.m. T. de’Barcaiuoli, che sembra corrotto da Capanna, Ricetto d’acque fatto a guisa di serbatoio, alcune volte coperto, ove ricovrano le barchette, specialmente nottetempo, per la loro sicurezza.
Chiamasi Cavana anche quel rivo o canaletto che s’interna nelle terre; e così pure la Stanza delle Barchette
o sia il Luogo ov’esse stanno collocate ai Traghetti, e dove si monta per passare alla Riva opposta.”
 
Un porto sicuro, il punto d’approdo, insomma. Volutamente ricercato nel dialetto veneziano al fine di allontanare dal progetto l’immagine di “wonderland” con cui non ci si vuole identificare, il naming scelto è di facile lettura e memorizzazione, si radica nella tradizione italiana senza risultare “troppo italiano” e richiama un passato non ancora così remoto che conquista una nuova ed esclusiva collocazione.
L’idea di un parco tematico (theme park) che riconduce turisti e indigeni alle origini della Serenissima, in un divertente viaggio alla scoperta di antiche tradizioni in un contesto che rispetta e si integra perfettamente nell’ecosistema circostante, ci ha quindi condotti alla scelta
di un termine ben radicato nel dialetto veneziano.
 
Il lettering, di facile e immediata comprensione, è stato inoltre creato appositamente per rimandare anche visivamente all’architettura tipica della Cavàna (nella lettera A).
 
Il payoff vuole essere un invito a vivere in una nuova ottica esperienziale quel microsistema di storia, arte e cultura che è Venezia e riscoprire la città nella sua romantica ed antica essenza.
L’idea centrale per la creazione del logo è stata quella di raggruppare in un insieme coesivo ragionato ed esteticamente accattivante le varie declinazioni tematiche che il parco polifunzionale andrà ad ospitare:
 
• la ruota panoramica come inconfondibile simbolo dell’attrattiva ludica del parco
 
• la palina, il tipico palo d’attracco per le barchette veneziane rappresenta le fondamenta delle tradizioni e della cultura della Serenissima
 
• il rosone quadrilobato, noto decoro della facciata di Palazzo Ducale, come scrigno della grande storia della città di Venezia e del suo inestimabile patrimonio artistico
 
• il ferro di prua della gondola, richiamo alla tradizione marittima e al tipico ambiente lagunare
I colori utilizzati nel logo richiamano inoltre le allegre e famose case colorate dell’isola
di Burano.
 
Il pattern, ispirato al celebre motivo a rombi che decora la facciata di Palazzo Ducale, dona all’insieme un’immagine coordinata raffinata ma divertente, e nelle sue infinite declinazioni d’uso funge da implicito richiamo al progetto generale: l’utilizzo del pattern su traghetti e ponti, ad esempio, farà respirare al turista appena sceso dal treno quell’aria magica che ritroverà poi all’interno del parco.

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